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Quarta edizione della giornata dedicata a Don Guetti - Aprile 2019

Don Lorenzo Guetti e la lotta per l’autonomia trentina”: è questo il titolo scelto per la quarta edizione della Giornata don Guetti. Un evento ideato e promosso dalla Fondazione don Lorenzo Guetti che, quest’anno, avrà luogo venerdì 10 maggio 2019 alle ore 20,30 presso il Centro Pastorale della Parrocchia di Santa Croce del Bleggio, cui farà seguito un piccolo rinfresco e un momento conviviale.

Dopo l’introduzione del presidente Fabio Berasi e gli interventi di Mario Tonina, Vicepresidente della Giunta della Provincia di Trento e Assessore alla Cooperazione e di Marina Mattarei, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, al pubblico saranno proposte le riflessioni di due autorevoli studiosi. Il primo a prendere la parola sarà don Marcello Farina, filosofo, membro del Comitato scientifico della Fondazione e autore del più completo profilo biografico dedicato al sacerdote giudicariese, “E per un uomo la terra. Lorenzo Guetti, curato di campagna”. Un volume, edito dalla casa editrice Il Margine a fine 2011, che ha avuto nel corso degli anni numerose ristampe e i cui diritti d’autore sono stati recentemente acquisiti dalla Fondazione Guetti nata nel 2012. La seconda relazione sarà affidata a Paolo Pombeni, professore emerito dell’Università di Bologna, docente di storia contemporanea, editorialista politico del settimanale diocesano “Vita trentina”, a lungo direttore dell’Istituto Storico Italo-Germanico presso la Fondazione Bruno Kessler e nel 2017 nominato membro della Consulta per la riforma dello Statuto speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige/ Südtirol. La Fondazione ha inteso- precisa il presidente Fabio Berasi- offrire “un contributo di natura squisitamente politico a due settimane dall’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. Un richiamo alle urne, quello di don Guetti - uomo politico, deputato della Dieta di Innsbruck e al Parlamento di Vienna, uno dei più convinti sostenitori dell’autonomia trentina- che mantiene tutta la sua attualità, specie in un tempo in cui la politica subisce una decrescita di attenzione (e di reputazione) e il fenomeno dell’astensionismo diventa sempre più dilagante impoverendo il confronto politico”. Come è noto, Lorenzo Guetti era fortemente impegnato nell’opera di alfabetizzazione democratica della sua gente: egli era infatti elemento di punta di una nutrita schiera di preti sociali che ritenevano decisivo per il rinascimento del Trentino l’impegno diretto dei cittadini in politica in vista dell’auto-governo. “La promozione umana del popolo passava anche attraverso la partecipazione attiva alla vita politica, allo stesso modo e con la stessa intensità con cui si costruivano gli strumenti per l’emancipazione economica e sociale dalla miseria”, annota Marcello Farina. Durante l’incontro Paolo Pombeni presenterà un importante documento di don Lorenzo Guetti, che la Fondazione ha da poco ripubblicato nella nuova collana Rusticus (uno dei tanti pseudonomi con cui Guetti si firmava sulla stampa locale) a cura di Giorgio Corradi e Michele Dorigatti. “Due chiacchere dopo le elezioni” è un breve ma efficace scritto in forma di dialogo. Un dialogo che si svolge tra un curato di campagna e il suo compare Antonio. Come si legge dall’introduzione dello storico Pombeni, che impreziosisce il testo, “don Lorenzo Guetti, proveniente da una famiglia contadina relativamente povera, si era ben presto distinto come un membro di quel clero che guardava al dovere di guida delle proprie comunità oltre la pura funzione del notabile locale, facile da esplicarsi perché il sistema asburgico assegnava ai sacerdoti in cura d’anime anche compiti di tipo burocratico-funzionariale. Proprio la sua estrazione familiare contadina lo aveva convinto della necessità di operare per una educazione che consentisse alle componenti rurali di gestire con più efficacia il proprio lavoro e la loro vita sociale…lo scritto di don Guetti offre testimonianza dello sviluppo della vita trentina in un momento in cui il problema della partecipazione politica irrompe in maniera significativa sulla scena pubblica”. L’autonomia, al pari della cooperazione, fu uno dei principali cavalli di battaglia di don Lorenzo Guetti che citava: “Considero l’autonomia del nostro paese come il capo saldo dei suoi interessi e della sua vita politica, come l’unico mezzo efficace per risollevarlo dall’accasciamento in cui giace, per sviluppare le latenti sue risorse, risanare la piaga che minaccia cancrena, de’ nostri comuni. Conseguentemente io la voglio, come qualunque buon patriotta, e la voglio vera, reale, corrispondente ai suoi bisogni, che non sono né piccoli né pochi”.