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Le Istituzioni Europee siano solidali e non di ostacolo - Aprile 2020

Il 15 marzo scorso, in piena emergenza coronavirus, Federcasse e Confcooperative hanno presentato un documento al Presidente del Consiglio Conte con la richiesta di rivedere le regole bancarie europee per consentire alle Banche di Credito Cooperativo di essere vicini alle Comunità di appartenenza” Le Istituzioni europee siano solidali e non di ostacolo.

 

Inizi cosi il documento fatto recapitare dal Presidente di Confcooperative insieme a quello di Federcasse al Presidente Mattarella al fine di poter dare piena efficacia alle misure del Governo nell’emergenza Covid-19. Nella lettera viene evidenziata la necessità di intervenire immediatamente a livello europeo anche su aspetti chiave delle regole bancarie. Regole che risultano particolarmente restrittive per le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali impegnate, per norma e per missione, a finanziare una porzione rilevante delle micro, piccole e medie imprese che in Italia generano l’80% dei posti di lavoro e maggiormente coinvolte dallo shock economico causato dall’epidemia. Questa, in estrema sintesi, la posizione espressa in una lettera congiunta di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle BCC e Casse Rurali) e Confcooperative inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri. «Le Banche di Credito Cooperativo - si legge nella lettera firmata dai Presidenti di Federcasse Augusto dell’Erba e di Confcooperative Maurizio Gardini - sono totalmente e convintamente impegnate a non far venire meno il proprio supporto a famiglie ed imprese dei propri territori, per evitare il collasso delle attività anche in ragione dell’interruzione e/o forti limitazioni nell’accesso al credito». Federcasse e Confcooperative chiedono alle Autorità di regolamentazione e supervisione europee - tramite il Governo italiano – di intervenire affinché alcune procedure vengano sospese o rinviate. In particolare una temporanea sospensione o rivisitazione delle regole sulla classificazione degli NPL (Non Performing Loans) cioè quei crediti delle banche che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto. Questo per consentire di non annullare gli effetti benefici attesi dalle disposizioni deliberate dal governo nei giorni scorsi. Vi è infatti una grandissima preoccupazione per l'impatto che l'epidemia Coronavirus avrà sull'economia, con la conseguenza che molte persone e molte imprese si troveranno in difficoltà a far quadrare i conti. L’impatto di questa emergenza sull’economia non è ancora chiaro, alcune previsioni parlano di fatturato perso a livello Italia tra i 300 miliardi e i 600 miliardi, per il Trentino Alto Adige la forbice va dai 15 miliardi ai 30 ma studi sono oggi in corso per misurare effettivamente i danni, a cui poi si cercherà di rimediare. Quello a cui non si potrà rimediare è la pesante perdita in termini di vite e la brutale modalità che impedisce l’ultimo saluto ai propri cari. Un monito va quindi al rispetto dei protocolli e delle regole, per fare si che si possa superare questo drammatico momento il prima possibile. #iorestoacasa #restiamoacasa.