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La cooperativa Agri90 investe in un nuovo mulino - Ottobre 2020

L’attività di Agri 90 inizia nel giugno 1991, con sede presso la struttura del mulino di proprietà della Famiglia Cooperativa di Storo. Un rapporto tra Agri 90 e la Famiglia Cooperativa di fondamentale importanza, che consentì alla neonata cooperativa agricola di concentrarsi sul miglioramento delle tecniche di coltivazione, conservazione oltre che di distribuzione e commercializzazione della farina gialla di Storo e alla Famiglia Cooperativa, di sfruttare il mulino e curare progetti di divulgazione sui prodotti locali. Anche le locali banche di credito cooperativo furono della partita, finanziando l’operazione con un mutuo agevolato. Quello che oggi si definirebbe un bell’esempio di intercooperazione.

L’obiettivo comune era di creare un marchio sotto il quale comprendere e commercializzare i prodotti coltivati in valle. Un’avventura che inizia con tanto entusiasmo e altrettante incertezze con la messa in commercio del primo prodotto tipico, appunto, la farina gialla da polenta. La scommessa darà ragione alla Cooperativa Agri 90 e a tutti gli agricoltori coinvolti, in quanto la farina di granoturco del “Nostrano di Storo” diverrà negli anni seguenti un simbolo, un prodotto di nicchia. Oggi l’”Oro di Storo”, come è stato soprannominato, trova successo e apprezzamento anche negli ambienti dell’alta cucina italiana e straniera. In 30 anni sono cambiate molte cose ma la produzione di “Nostrano di Storo” ha vissuto un continuo processo di crescita; La produzione, ci dice il direttore Arturo Donati, nel giro di poco più di un quarto di secolo è passata da trecento a oltre quindicimila quintali e le superfici destinate alla coltivazione del cereale sono aumentate in modo considerevole sia attraverso il recupero di terreni destinati altrimenti a diventare bosco, sia grazie al progetto di rotazione con le patate, realizzato con la Copag di Dasindo nelle Giudicarie Esteriori. Un progetto importante perché, oltre ad aumentare la quantità di superfici, agevola la pratica della rotazione tra granoturco e patate, e offre anche nuove importanti opportunità di sinergia tra le due realtà cooperative giudicariesi. Nei terreni meno vocati alla coltivazioni del prezioso tubero giudicariese si è inserito la coltivazione del frumento tenero e successivamente la coltura intercalare del grano saraceno. Ma i progetti della cooperativa e dal suo storico Presidente Vigilio Giovanelli non sono certo esauriti anzi, al positivo andamento dei bilanci, si associa da una parte lo sviluppo della politica commerciale che punta ora la Lombardia e il Piemonte, zone alpine vocate al consumo di polenta, e dall’altra lo sviluppo di nuovi prodotti. Oltre le già note gallette di granoturco Nostrano rigorosamente senza glutine, oggi troviamo la farina di frumento (farina bianca di Storo tipo 1), quella di saraceno introdotta nel 2019 e un , la recente nuova focaccia, creata unendo materie di primissima qualità come la farina bianca di Storo prodotta da Agri’90 e l’olio extravergine di Oliva 46° Parallelo dell’Agraria di Riva del Garda. Da ricordare altro prodotto molto apprezzato, la polenta di Storo a fette, prodotto già cotto solamente da riscaldare con piastra o microonde, anch’esso senza glutine e senza conservanti. Altri prodotti sono allo studio ma restano per ora “top secret” mentre è ormai visibile il nuovo capannone che sta sorgendo vicino alla sede storica della cooperativa. Un investimento di 1,2 milioni di euro per la lavorazione della farina bianca e degli altri cereali. La nuova linea di produzione consentirà la netta separazione tra l’unità di lavorazione dell’oro di Storo (granella di Nostrano) dalle altre lavorazioni, in modo da evitare contaminazioni, così da rimanere gluten free. La dieta senza glutine infatti, è al momento l’unica terapia disponibile per curare la celiachia. Ed oltre all’esclusione dei cereali contenenti glutine, dei prodotti da questi derivati (pasta, pane, biscotti, ecc.) e di tutti quegli alimenti che contengono glutine tra gli ingredienti, è necessario escludere anche piccoli quantitativi di glutine che possono essere presenti a causa delle cosiddette “contaminazioni accidentali”. Con il nuovo capannone quindi verrà raggiunto un duplice obiettivo: consentire un aumento della produzione e rispettare il meticoloso protocollo adottato da Agri90 nella lavorazione dei prodotti, a garanzia della qualità degli stessi