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Aperte le domande per lavorare nel Progettone - Giugno 2021

Il “Progettone” è un intervento a sostegno dell’occupazione finalizzato ad accompagnare le persone al raggiungimento dei requisiti pensionistici, gestito dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale (SOVA) della Provincia di Trento. Prevede l’inserimento delle persone coinvolte in particolare in attività nel verde, nei servizi culturali e di servizio alla persona. Fino al 30 giungo è aperta la possibilità di presentare domanda per coloro i quali si trovino in stato di disoccupazione, siano residenti in Provincia di Trento ed abbiamo un’età almeno di 49 anni per le donne e 53 per gli uomini. Nelle settimane scorse è stata presentata una valutazione del “Progettone” da parte di Euricse, una iniziativa che ad oggi consente di dare lavoro a oltre 1800 persone all’anno e accompagnarle al raggiungimento dei requisiti pensionistici.

Il lavoro di valutazione rispetto a questa iniziativa che ha svolto Euricse, assume una rilevanza particolare perché cade in un periodo storico caratterizzato da una situazione economica e occupazionale per molti aspetti simile a quella della metà degli anni ’80 del secolo scorso, quando il Progettone fu ideato e sviluppato. Questa coincidenza storica permette infatti di avviare una riflessione sulla possibilità di ricorrere, anche per affrontare la crisi in corso, a nuovi strumenti di politica economica e del lavoro. La pandemia causata dal Covid-19 sta avendo infatti un impatto economico negativo ancora non calcolabile con precisione, ma decisamente più rilevante di quello di tutte le crisi succedutesi dal secondo dopoguerra in poi. Inoltre, poiché ha colpito e sta continuando a colpire settori ad elevata intensità di manodopera – dal turismo alla ristorazione ai servizi alla persona – che in crisi precedenti (non ultima quella del 2009 e 2011) non avevano subìto particolari contraccolpi, è probabile che l’impatto sull’occupazione possa essere maggiore di quello sul prodotto interno lordo, che ricordiamo nel 2020 in Italia è stato del. Finora, grazie al blocco dei licenziamenti introdotto per legge, l’aumento della disoccupazione è rimasto contenuto e ha interessato soprattutto i lavoratori stagionali. Inoltre, non essendo ovviamente neppure aumentata l’occupazione, nonostante il buon andamento di alcuni settori non interessati dalla crisi, si sta già aggravando la situazione di chi è in attesa di una prima o di una nuova occupazione, soprattutto giovani e donne. Gli effetti occupazionali complessivi si vedranno quindi solo a partire dalla seconda metà di quest’anno anche se ad oggi è impossibile fare previsioni accurate è chiaro che c’è da aspettarsi un importante aumento sia dei disoccupati che di coloro che sono alla ricerca di primo impiego. Quello che emerge dal lavoro di valutazione fatto dai ricercatori di Euricse è che la situazione con cui anche il Trentino dovrà confrontarsi presenta diverse somiglianze con quella in cui è stato ideato e avviato il Progettone negli anni ‘80. Va ricordato che fu proprio la nostra autonomia amministrativa a consentire lo sviluppo, il rafforzamento e il successo di questa che oggi è valutata efficiente ed efficace sia dal punto di vista produttivo, occupazionale che sociale. L’attenzione e l’impegno ad utilizzare la nostra Autonomia proprio con riferimento alle politiche per il lavoro avevano già portato nel 1983 ad una normativa articolata e all’istituzione – primi in Italia – dell’Agenzia del Lavoro. Il Progettone è infatti figlio della concezione e organizzazione delle politiche del lavoro adottata dall’Agenzia e dagli strumenti e progetti realizzati nei suoi primi anni di vita. Sul successo ha poi inciso la decisione di separare finanziamento e progettazione, mantenuti in capo all’ente pubblico, dall’esecuzione affidata invece a privati, in particolare alla cooperazione, considerata la coincidenza di obiettivi tra amministrazione provinciale – nello specifico l’Agenzia del Lavoro – e la cooperazione di produzione e lavoro: garantire lavoro e reddito a persone altrimenti difficilmente occupabili. Il Progettone è quindi uno strumento che potrebbe essere esteso, per esempio, ai percettori di reddito di cittadinanza in grado di lavorare in un periodo come quello che si prospetta, in cui a causa dell’insufficienza della domanda di lavoro strumenti diversi come i centri di servizi per l’impiego possono e potranno fare ben poco. Come evidenzia il Presidente di Euricse prof. Carlo Borzaga, forse vale la pena riflettere su un ampliamento non tanto del Progettone così come oggi configurato, ma dell’applicazione al disegno di altri interventi che abbiamo per logica quella di impiegare per un periodo limitato persone che altrimenti – certamente o molto probabilmente – non troverebbero una collocazione. Poiché la crisi in corso colpirà certamente in modo significativo i giovani al termine dei loro percorsi formativi, non sembra fuori luogo pensare ad un progetto che ne preveda l’impiego sia in attività di interesse generale – dove i beneficiari sarebbero soprattutto gli utenti – che in funzioni interne alle imprese, alle amministrazioni, all’università e ai centri di ricerca che, al contempo, garantiscano formazione ai giovani coinvolti e consolidamento produttivo all’impresa.