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Festival dell’Economia: uno sguardo sul futuro della Cooperazione - Giugno 2022

Dal 2 al 5 giugno Trento diventa capitale dell’economia: Attesi 9 Premi Nobel e 10 ministri. Tra i top partner Confcooperative e Itas Mutua. È tutto pronto per la 17° edizione del Festival dell’Economia di Trento, in programma dal 2 al 5 giugno con una formula profondamente rinnovata che vede per la prima volta il Gruppo 24 Ore insieme a Trentino Marketing nel ruolo di organizzatori per conto della Provincia Autonoma di Trento e con il contributo del Comune di Trento e dell’Università di Trento. Per la prima volta sarà rappresentato anche il mondo cooperativo, attraverso la partecipazione, tra i principali sponsor, di Confcooperative.

Una quattro giorni a cui prenderanno parte 9 Premi Nobel, oltre 75 relatori provenienti dal mondo accademico, 20 tra i più importanti economisti internazionali e nazionali, 26 rappresentanti delle principali istituzioni europee e nazionali, 36 relatori internazionali, oltre 30 tra manager e imprenditori di alcune delle maggiori imprese italiane e multinazionali, 10 Ministri. Questi i numeri del programma ufficiale del Festival di Trento coordinato dal Comitato Scientifico della manifestazione che è presieduto dal direttore del Sole 24 Ore, di Radio 24 e dell’agenzia di stampa Radiocor Fabio Tamburini e composto da Gabriella Berloffa, docente di Economia politica all’Università di Trento, da Luigi Bonatti, ordinario di Politica economica all’Università di Trento, dalla storica dell’economia Adriana Castagnoli, già docente di Storia contemporanea all’Università di Torino. Partendo dal tema scelto per l’edizione 2022 “Tra ordine e disordine” le menti più brillanti del mondo scientifico stimoleranno il dibattito per analizzare com’è cambiato il mondo dopo la pandemia e la guerra in Ucraina. Accanto al programma ufficiale, la nuova formula del Festival dell’Economia di Trento prevede molte altre iniziative tese ad ampliare diverse e ulteriori forme di approfondimento. Per esempio, l’hackaton “Made in Italy Challenge”, organizzato in collaborazione con Financial Times e Il Sole 24 Ore, rivolto a giovani innovatori under 35 che dovranno sviluppare nuove idee di business per il rilancio del Made in Italy. O l’iniziativa “Visioni di futuro” rivolta agli studenti universitari e dottorandi, che invita i giovani a misurarsi su due temi tra quelli maggiormente in primo piano nel dibattito attuale: la parità di genere e la transizione energetica. Un’altra occasione stimolante arriverà da “L’Osservatorio Pnrr”, con la presentazione al Festival dei risultati dell’Osservatorio lanciato dal Sole 24 Ore nel dicembre 2021 per monitorare lo stato di avanzamento delle sei missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che sarà protagonista di diversi incontri della manifestazione. E poi “Economie dei Territori”, una serie di appuntamenti curati dalle realtà locali di riferimento del territorio Trentino, tra le quali ci sarà anche la Cooperazione Trentina, e gli “Incontri con gli Autori” con le presentazioni di libri in diverse location della città. Un calendario dinamico e innovativo che, insieme alle altre iniziative, compone il quadro di un palinsesto complessivo con più di 200 eventi in quattro giorni che daranno vita a una manifestazione del tutto nuova, con l’obiettivo di creare una accoglienza più inclusiva e partecipata per tutti i target interessati a comprendere gli importanti cambiamenti in atto e quali sono le sfide per il futuro e per tutti coloro che vorranno godere delle diverse e numerose attrazioni artistico culturali che offre la città di Trento. Durante i quattro giorni, il palinsesto della manifestazione si articolerà attraverso numerosi appuntamenti per tutto l’arco della giornata, che saranno contraddistinti da diversi format editoriali: ogni giornata inizierà alle 9.30. A questi si affiancheranno i format del FuoriFestival caratterizzati da Ted&Talks con protagonisti storyteller affermati e giovani talent e creator vere star delle piattaforme social, oltre agli appuntamenti Educational per gli studenti delle scuole superiori primarie e secondarie, i laboratori didattici per i più piccoli e con gli eventi serali di intrattenimento, spettacoli e concerti. Anche la cooperaizone trova spazio in questa edizione del Festival. In particolare giovedì 2 giugno alle ore 10, nel giorno della Festa della Repubblica Italiana, alla sala inCooperazione della federazione Trentina della Cooperazione, il giornalista del Corriere della Sera Dario di Vico modererà l'incontro tra Maurizio Gardini (presidente di Confcooperative), Daria De Pretis (vicepresidente della Corte Costituzionale) e Franco Ianeselli (sindaco di Trento) sul rapporto tra costituzione e cooperative. Un'occasione anche per parlare anche del ruolo della cooperazione oggi, in un mondo in continua trasformazione. All'inizio dell'evento, inserito all'interno del Festival dell'Economia, porterà il suo saluto Roberto Simoni, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione. Sabato 4 Giugno, alle 18:30 nella sala di rappresentanza di Palazzo Geremia, si parlerà di economia sociale con Laura Castelli, Vice Ministro Ministero Economia e Finanza (Mef), Maurizio Gardini (presidente di Confcooperative), Giuseppe Consoli (presidente Itas Mutua), Daria de Pretis (Vicepresidente Corte Costituzionale), Antonella Noya, Responsabile Unità Economia Sociale e Innovazione dell’OCSE (OECD Trento), Gianluca Salvatori, Segretario Generale Euricse e Fondazione Italia Sociale. Sempre durante la giornata di sabato 4 giugno, alle 10, nello spazio ‘Terzo Tempo’, l’Associazione Donne in Cooperazione presenta l’evento ‘Il disordine nella rappresentanza di genere della governance”, con la presentazione libro ‘Donne ai Vertici’, pubblicato insieme alla Fondazione don Lorenzo Guetti, edito da Scripta Edizioni. Si tratta di una ricerca etnografica, condotta da Veronica Ronchi, che coinvolge ventidue cooperatrici (non solo trentine). Obiettivo della pubblicazione è che le storie in essa contenute possano costituire un esempio, un’ispirazione e uno stimolo per le donne che vogliono lanciarsi, ma sono trattenute a terra da motivi di diversa natura: dalle disparità di riconoscimento che limitano le possibilità di progressione nella carriera e nella remunerazione, a tutti quei blocchi legati ai condizionamenti sociali che influenzano anche le donne stesse.