Completato l’iter di riforma del “Progettone” - Novembre 2022
Il disegno di legge di riforma del “Progettone” è stato approvato in Consiglio Provinciale lo scorso 25 ottobre. Il Progettone, cioè l’ intervento a sostegno dell’occupazione, finalizzato ad accompagnare le persone che hanno perso il lavoro in età avanzata, al raggiungimento dei requisiti pensionistici. E’ gestito dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale (SOVA) della Provincia di Trento insieme con il Dipartimento di Sviluppo Economico e prevede l’inserimento delle persone coinvolte in lavori di pubblica utilità quali la cura del verde, i servizi culturali e i servizi alla persona.
Il “Progettone” continuerà ad essere uno strumento chiave per la nostra Provincia Autonoma. Il disegno di legge approvato dal Consiglio Provinciale prevede una riforma che si caratterizza per inserire il Progettone tra le misure di politica attiva del lavoro: si passa quindi da strumento che accompagna il lavoratore disoccupato sino alla pensione, a una misura finalizzata al reinserimento nel mercato del lavoro del lavoratore maturo disoccupato. Altri cardini della nuova riforma sono da ricondurre ad una nuova connotazione del Progettone, declinato come servizio composito di interesse generale che punta a promuovere l’occupazione di determinate categorie di lavoratori attraverso attività formativa, di accompagnamento e di inclusione lavorativa in servizi di pubblica utilità, proprio per le sue specifiche caratteristiche. Attività che è classificata come “servizio di interesse generale” perché ritenuta necessaria per assicurare la soddisfazione dei bisogni della comunità. In tal senso essa viene subordinata a specifici obblighi di servizio pubblico e ad adempimenti che mirano ad assicurare diritti fondamentali; I soggetti impiegati nei servizi di pubblica utilità saranno individuati dall’amministrazione provinciale fra le persone appartenenti alle fasce deboli ed iscritte ad apposite liste; la Provincia avrà facoltà di coinvolgere, mediante conferimento di atti di incarico a seguito di procedura ad evidenza pubblica, organizzazioni private che si rendano disponibili a realizzare le attività e che perseguano una missione coerente con l’incarico, reinvestano i profitti, e dotate di strutture societarie basate sul principio di azionariato dei dipendenti. La nuova legge va quindi a riformare dopo oltre 20 anni la normativa che disciplinava questo servizio adeguando e ridefinendo alcuni aspetti sostanziali e procedurali per armonizzare lo strumento alla normativa europea e nazionale sopravvenuta nel tempo. Con la nuova legge verrà garantito l’accompagnamento (come fino ad oggi) delle persone in età matura fino al pensionamento, offrendo opportunità occupazionali a chi non trova alternative sul mercato del lavoro ordinario, con la novità di un nuovo inquadramento dello stesso, quello di rientrare tra le misure di politica attiva del lavoro. La riforma va ricordato ha avuto un lungo percorso, partito da uno studio dell’Università e di Euricse, effettuato in collaborazione con la Federazione della Cooperazione, che ha visto il coinvolgimento della Commissione Provinciale per l’Impiego e i sindacati. La nuova legge conferma il ruolo del "Progettone" come strumento di politica attiva del lavoro per il reinserimento lavorativo di persone appartenenti a particolari fasce deboli, attraverso la realizzazione di servizi di pubblica utilità. Si tratta di un intervento a natura composita, dove al servizio di reinserimento lavorativo nel mercato del lavoro di particolari categorie di soggetti (servizio di interesse economico generale ai sensi della Disciplina europea) viene associato lo svolgimento di interventi di pubblica utilità (servizi di interesse generale privi di interesse economico). Una riforma che guarda lontano e per certi versi amplia la visione e le competenze del Progettone, con l’agenzia del lavoro che avrà un ruolo attivo all’interno del settore per indirizzare le persone che ne hanno la possibilità verso il privato. La riforma mette inoltre in sicurezza la gestione e l’affidamento del servizio rispetto agli affidamenti e alle norme che ruotano intorno a questo settore e conferma il Trentino quale punto di riferimento per le politiche di accompagnamento lavorativo alla pensione dei lavoratori “più deboli”.