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Sguardi cooperativi: Mario Antolini “Muson” - Gennaio 2023

Lo scorso dicembre ci ha lasciato Mario Antolini "Muson", alla veneranda età di 102 anni. Grazie alla  collaborazione con Il Giornale delle Giudicarie era possibile incontrarlo di persona nei momenti di ritrovo conviviali dell’associazione, a cui lui sempre partecipava. Una presenza gentile e garbata, sempre ben disposto ad ascoltare, sorridente, con quell’umiltà di chi si rende conto di avere sempre qualche cosa da imparare e la saggezza di sapere quando è necessario impararlo.

Uno degli ultimi contributi di Mario Antolini detto “Muson” è da riferirsi alla lettera scritta nell’ambito di un progetto della Fondazione Don Lorenza Guetti, realizzato in occasione di “Coopera”, l’evento sulla cultura cooperativa che si è svolto lo scorso Ottobre tra le Giudicarie e l’Alto Garda. Un progetto dal titolo “la comunità che vorrei”, per il quale stati raccolti 40 contributi da parte di altrettante persone giudicariesi, che hanno offerto il loro punto di vista, il loro sguardo sul presente e sul futuro del nostro territorio. Mario Antolini “Muson” non ha fatto mancare la sua presenza anzi, ha per quell’occasione, dato uno straordinario contributo di riflessione sul e per il futuro del nostre comunità e della cooperazione. Una lettera con l’obiettivo di interrogare e stimolare la capacità che da sempre i giudicariesi hanno nel prendersi cura del loro territorio e del loro destino. Scrive il “Muson”…  Per quel che ne posso pensare da vecchio giudicariese e per quel poco che ho studiato e sperimentato, e in particolar modo ricordando emotivamente e storicamente il glorioso ed operativo passato, sono convinto che la Cooperazione abbia enormi capacità, economiche e sociali, da poter attuare a favore di tante persone che ancora presentano sacche di povertà e di esigenze socio-economiche come all’epoca di don Guetti, ma unicamente se riuscirà a vivacizzare le migliaia di “soci” da rendere “operativi e presenti” nella società come linfa vitale in un costante sgorgare di sorgenti di acqua fresca e pura dalle viscere della società. Gli addetti ai lavori - dirigenti e dipendenti - dovrebbero immedesimarsi dello spirito e della mentalità di don Guetti alla base del loro operare nelle istituzioni cooperative che non devono diventare soltanto sedi di lavoro e di guadagno, come qualsiasi altra banca o bottega od organizzazione di volontariato, bensì un gruppo di persone convinte di operare in aiuto ed a beneficio di chi ne ha reale bisogno. La Cooperazione deve essere fatta da persone alla don Guetti - in senso razionale ed oggettivo (e non solo emotivamente ed a parole) - che “sentono e fanno sentire” di vivere l’essenza della cooperazione, che ragionano ed operano in maniera “diversa” da quella dei banchieri, dei bottegai e degli affannati a “far soldi”. In Cooperazione si dovrebbe sentire che si respira “aria buona e salutare” come nelle stazioni termali, dove ci si può sentire meglio in sereno relax … I Soci siano costantemente muniti di materiale informativo ma strettamente formativo e conoscitivo, aggiornato tempestivamente; siano obbligati a frequentare corsi periodici prefissati di loco in loco di informazione/formazione; non vengano sollecitati con regalie di alcun genere se non da eventuali pubblicazioni; paghino la multa se non si presentano alle assemblee previste dai regolamenti.” Insomma, un monito ad occuparsi della base sociale per non perdere di vista il lascito dei nostri predecessori e quello che dobbiamo lasciare noi alle nuove generazioni. Il testo integrale del contributo di Mario Antolini “Muson” cosi come quello degli altri 39 contributi, sono disponibili gratuitamente sul sito della Fondazione Don Guetti www.fondazioneguetti.org all’interno della sezione dedicata alle giornate dell’evento “Coopera”.