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Agricoltura e Sociale: una opportunità di sviluppo e di offerta turistica innovativa - Giugno 2013

Da sempre le cooperative, tutte le cooperative, del consumo, del credito, quelle agricole e quelle sociali, non solo hanno avuto un ruolo economico per la comunità ma soprattutto hanno avuto un ruolo sociale, essendo il movimento cooperativo nato proprio per affrontare i problemi della comunità.

Nel documento redatto da Euricse (Istituto Europeo di Ricerca sulle cooperative e l’impresa sociale) “Il contributo delle cooperative per un mondo migliore” l’analisi storica sulla nascita delle cooperative evidenzia come la loro responsabilità nel prendersi cura della comunità nella quale operano, generi vantaggi competitivi tra cui quello di contribuire a far crescere il capitale sociale della comunità e di rafforzare le relazioni fiduciarie tra i soci, i beneficiari e i lavoratori, consentendo anche lo sviluppo di comportamenti civici. Le cooperative incoraggiano i propri soci a mantenere gli impegni presi, possono essere considerate delle istituzioni che traducono in uno specifico contratto l’accordo informale tra persone che mettono in comune proprie risorse, agendo quindi da “tutore” esterno dei comportamenti.

Ma non solo, le cooperative tutelano redditi e posti di lavoro, salvaguardandoli nei momenti di crisi e si caratterizzano per la forte ricaduta in termini di miglioramento delle condizioni economiche dei propri soci. I bruschi cambiamenti che negli ultimi anni hanno caratterizzato la situazione economica anche delle nostre valli, ci impongono di cambiare logiche, di essere efficienti ed efficaci, innovare ed essere evoluti nelle proposte e nelle idee. Un rinnovamento che se da una parte deve confrontarsi senza paura ma con determinazione verso il mercato globale, nell’ottica ad esempio di un’offerta turistica di alto livello in termini dei servizi offerti per attirare la clientela internazionale, dall’altra deve saper qualificare l’intera Comunità con riferimento alla tipologia specifica di offerta e di vocazione dei territori.

Certo uno degli aspetti sostanziali cui tendere è quello della sostenibilità. Sviluppo sostenibile, lo possiamo leggere dal dizionario, significa raggiungere obiettivi di miglioramento ambientale, economico e sociale, legando indissolubilmente la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali con la dimensione economica, per soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, senza compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri. In questo senso la sostenibilità dello sviluppo è incompatibile in primo luogo con il degrado del patrimonio e delle risorse naturali (che di fatto sono esauribili) ma anche con la violazione della dignità e della libertà umana, cioè con la povertà ed il declino economico.

Dobbiamo quindi fare in primis uno sforzo di ricondurre al significato delle parole l’uso che si fa delle stesse, evitando che, o quantomeno sapendo comprendere quando talune attività o intenzioni sono proposte appropriandosi di terminologia (sociale, famigliare, sostenibile, ecc.) usata per finalità diverse. Conseguentemente valorizzare le vocazioni professionali che caratterizzano le nostre valli, siano esse artigianali, commerciali o agricole e incrociarle con le vocazioni del territorio, tra cui quella turistica, al fine di generare nuove e innovative forme di sviluppo e di sostenibilità.

Un’esperienza interessante è quella delle Marche, dove dall’incontro fra il mondo dell’agricoltura e quello della cooperazione sociale sono nate diciassette società nel comparto dell’agricoltura sociale. Dall’unione delle competenze delle cooperative agricole e quelle sociali, si possono, infatti, sviluppare occasioni di occupazione con la creazione di attività educative per i bambini, di sostegno a persone con disabilità e disagio sociale e di reinserimento lavorativo.

Analizzare quali sono i comparti di possibile futuro sviluppo dell’agricoltura, come quello biologico, i progetti di filiera produttiva, l’agricoltura sociale e favorire l’incontro con altri settori può aumentare il valore della coesione e della solidarietà come caratteristiche intrinseche della cooperazione e al contempo rappresentare un’opportunità di offerta turistica alternativa. La cooperazione, nella gestione della montagna in particolare quella agro-forestale, è un modello che può garantire la sostenibilità d’intervento, il rispetto per l’ambiente e lo sviluppo dell’occupazione sui territori.

Alberto Carli