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La nostra Cooperazione è la nostra Autonomia - Ottobre 2013

Siamo prossimi alle elezioni del nuovo Consiglio Provinciale e del Presidente della Provincia, prossimi a una nuova fase della gestione del Trentino e lo siamo in un periodo storico di disillusione, dove ciascuno è sempre più consapevole che il tempo in cui intere generazioni vivevano nella prospettiva di poter avere condizioni di maggiore benessere rispetto a quelle dei loro genitori è finito. Proprio per questa ragione l’attenzione va concentrata nei confronti dell'uguaglianza e della giustizia sociale che deve aumentare, la nostra capacità di combinare l'apertura e il dinamismo dell'economia con l'equità deve essere accentuata e valorizzata. Il successo delle macchinette mangia soldi, oltre che delle lotterie, dei gratta e vinci, non da ultimo dei compro oro ci rivela quanto la nostra gente sia alla ricerca, talvolta disperatamente, di formule per facili (meglio dire illusori) guadagni. E’ vero che il gioco nasconde il fascino dell’azzardo, del rischio, e che se non è patologico non fa male a nessuno, ma il sentore è che questa grande diffusione sia sintomo di una società che si sta impoverendo e che rischia di rinunciare a trovare soluzioni nel lavoro.

E' evidente che l'impresa riveste una importanza fondamentale nella società come agente sociale attraverso l'economia. L'impresa, se ha a cuore la responsabilità sociale, si colloca come fattore di costruzione di benessere delle persone e quindi come operatore di sviluppo, caratteristica questa fondamentale delle società cooperative. Ma la politica, ha l’obbligo di avere una visione e una pratica più ampie nel favorire processi, attraverso le decisioni, che sappiano leggere il mutato contesto economico e sociale e sappiano dare strumenti volti a salvaguardare e possibilmente fare crescere la qualità della vita delle persone, anche attraverso alcuni cambiamenti che dovrebbero prevedere l’inversione dei processi concentrativi, basando l’economia non sulla competizione ma sulla cooperazione, scommettendo sulle relazioni.

L’Autonomia, come la Cooperazione, si basa sulla “fiducia” e sulla consapevolezza civica. Dentro questo orizzonte deve trovare spazio l’innovazione, con particolare riguardo all’ambito dell’Istruzione nella definizione di percorsi curricolari orientati alla collaborazione con il mondo delle imprese attraverso lo sviluppo di nuove competenze. In riferimento al tema urgente del lavoro e della creazione di lavoro. La cooperazione si è dimostrata in questo senso essere un sistema in grado di tenere la morsa della crisi e poter concorrere per essere soggetto attivo nelle politiche di definizione di “nuovo lavoro”. Ai giovani che provano a intraprendere vanno prospettate tutte le possibilità di fare impresa e in particolare le scelte tese alla creazione ampia ed egualitaria di valore. Esistono poi le esperienze interessanti di “fabbriche recuperate” dai lavoratori in forma cooperativa cosi come le “trasmissioni” dell’impresa ai dipendenti sempre in forma cooperativa.

Va ulteriormente valorizzato il mondo del privato sociale orientato al bisogno dell’utente dentro il sistema del welfare, alle esigenze del territorio, guidato da principi etici. L’innovazione passa anche attraverso azioni di sistema, sinergie. Una maggiore utilizzazione dei prodotti locali nel settore alberghiero e della ristorazione, una azione costante verso una sempre maggiore biosostenibilità e una collaborazione fra agricoltori e fra loro e il territorio.

C’è bisogno sempre di formazione, di rafforzamento e divulgazione dei valori che si esprimono nell’autonomia cosi come nella cooperazione. Valori che devono essere rispolverati, condivisi, insegnati in quanto rappresentano il fondamento, il collante del Trentino e dell’essere Trentini. . La cooperazione da anni sta promuovendo l’educazione cooperativa nelle scuole come metodologia didattica che si rivela particolarmente efficace e apprezzata per la sperimentazione dei valori cooperativi intesi come valori di cittadinanza in linea con gli obiettivi strategici del Piano di istruzione provinciale e con le linee guida delle politiche educative dell’Unione europea. A questo proposito si dovranno confermare e rinforzare le politiche tese a proseguire la storica apertura del Trentino al mondo, soprattutto nella ricerca di relazioni internazionali che si sviluppino dentro partenariati volti a favorire scambi culturali ed economici.

Alberto Carli