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Alla scuola dell’infanzia di pieve di bono si usa i-theatre: un nuovo strumento digitale a misura di bambino - Agosto 2014

I-Theatre è uno strumento digitale di nuova concezione pensato per i bambina dai 4 ai 10 anni e che si innesta nel solco di un rinnovamento della didattica e delle pratiche educative, riscattando il valore del gioco come modo naturale e opportunità fondamentale che i bambini hanno per sperimentare e conoscere il mondo.

Un progetto di sperimentazione, quello avviato attraverso l’uso del sistema i-Theatre, tra i più innovativi in Italia. Voluto dalla Federazione provinciale delle scuole materne di Trento e realizzato tramite il sostegno della Cooperazione Trentina e di Cassa Centrale Banca, con il supporto scientifico dell’Università La Sapienza di Roma, che ha coinvolto le scuole di Pieve di Bono oltre a quella di Tenno, Fiera di Primiero, Povo e Mezzolombardo.

Il progetto si è caratterizzato dall’introduzione, attraverso il coinvolgimento degli educatori, dello strumento i-Theatre, un gioco/laboratorio o meglio un ambiente digitale per l’apprendimento tramite gioco di invenzione narrativa; uno spazio aperto di esplorazione ed elaborazione creativa nel quale la mediazione con lo strumento consente ai bambini di sperimentarsi – nei tempi e nei modi diversi che la natura ha previsto per ciascuno – nel complesso processo di invenzione e costruzione collaborativa del linguaggio, in questo caso utilizzando l’ alfabeto della multimedialità. I bambini usano le parole, disegnano, inventano e giocano con i linguaggi anzitutto perché vogliono essere ascoltati; amano raccontare storie ed ascoltarle (tanto che spesso ne hanno, letteralmente, “fame”) perché è il loro modo di pensare e rappresentare il mondo ed è un modo primario di entrare in una relazione affettiva in cui il dono del racconto ci tocca emozionalmente, ci permette di soddisfare il nostro desiderio artistico ed estetico, ci consente di esprimere noi stessi e di imparare dagli altri. Ma questa capacità embrionale ovviamente non basta; la competenza narrativa dei bambini va educata di volta in volta utilizzando le forme espressive più adatte all’età e allo sviluppo affettivo e cognitivo. Nel caso del linguaggio multimediale, con cui oggi i nostri bambini sono a contatto quotidianamente (internet, app, videogame, ecc.) servono anche gli strumenti adatti da una parte per stimolare la creatività, per inventare e dall’altra per riflettere.

Emerge con forza come la fruizione di tecnologia da parte dei ragazzi si stia piano piano spostando anche ai più piccoli; vediamo infatti come i bambini di due o tre anni, siano già in grado di relazionarsi attraverso il tocco ai cellulari o ai tablet, emulando i gesti dei più grandi e intuendo la possibilità di accedere a immagini, contenuti. Diventa quindi fondamentale iniziare percorsi di educazione che contemplino l’utilizzo di strumenti digitali a partire dai più piccoli utilizzando però una tecnologia progettata come gioco, a partire dal bisogno di espressione del bambino e a servizio dell’educazione e del suo sviluppo creativo che non offra alcun contenuto precostituito ma metta a disposizione uno spazio, strumenti e modalità adeguate per la creazione e l’elaborazione di contenuti digitali (cosiddetto authoring multimediale).

Una tecnologia che deve presentare tutta una serie di caratteristiche specifiche: estrema intuitività e semplicità d’uso, utilizzo di materiali naturali come il legno, valorizzazione del design per l’infanzia mirato agli aspetti estetici e percettivi dell’esperienza. Bambini ed insegnanti che hanno partecipato al progetto con i-Theatre nelle attività educative sono davvero molto contenti, e questo è un buon primo passo. Sarà davvero interessante scoprire quali altri ne verranno.

Alberto Carli