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Al cancelletto di partenza la scelta del nuovo Presidente della Cooperazione Trentina - Dicembre 2014

Si è tenuto Lunedi 1 Dicembre a Tione, presso la sede della Famiglia Cooperativa Giudicarie l’incontro territoriale con i responsabili delle cooperative per discutere sui futuri e necessari indirizzi strategici della cooperazione trentina e sulla figura del prossimo presidente della Cooperazione Trentina.

La data in calendario è ancora lontana essendo le elezioni del nuovo Presidente della Cooperazione Trentina previste per Giungo 2015 e tutto si può dire ma non di avere avuto poco tempo per ragionare, portare proposte, dare indirizzi, discutere magari anche animatamente, circa la scelta del successore di Diego Schelfi. In Giudicarie, la culla della Cooperazione, il tema è particolarmente sentito e la sala della Famiglia Cooperativa Giudicarie gremita di cooperatori si interroga sul futuro della cooperazione, sulla figura che dovrà prendere il timone della Federazione nel complesso e intrigato ruolo di faro del movimento cooperativo trentino. Perché proprio di questo, più che della persona in sé si tratta di indicare, di fare emergere. Quali caratteristiche dovrà avere il nuovo Presidente della Cooperazione? Dovrà essere un uomo della cooperazione o un esterno? Un aziendalista o un filosofo? Certo dobbiamo esserne consapevoli, oggi più che mai serve la competenza, la responsabilità e anche l’autorevolezza per gestire il complesso mondo di organizzazioni imprenditoriali cooperative, il cui obiettivo è tanto alto e lodevole, quanto delicato. Perché la cooperativa è a tutti gli effetti un’impresa, ma una impresa al servizio della comunità. Ed ogni errore o strappo che si crea in cooperativa ha una ripercussione nella sua comunità di appartenenza.

Oggi il sistema cooperativo è uno dei baluardi a difesa dei territori e nella valorizzazione delle risorse locali. Il grande sforzo da compiere per il nuovo presidente e il gruppo di lavoro del consiglio dovrà essere anche quello di aiutare il contesto sociale e politico nella costruzione di una visione di futuro, impostare un indirizzo strategico, una strada maestra da perseguire anche di lungo termine, cui tendere attraverso azioni concertate tra le imprese cooperative ma non solo, anche assieme a tutto il mondo fatto di associazionismo e impegno civile che restituisce al territorio sviluppo economico, coesione sociale e riduce molto moltissimo il rischio di vedere nei nostri paesi il riemergere della povertà.

Dai molti interventi dei cooperatori giudicariesi emerge che l’impegno della nuova squadra dovrà essere profuso nella definizione di una strategia di territorio inclusiva, che tiri dentro tutti e non lasci indietro nessuno, partendo dai giovani, facendo lo sforzo di parlare anche linguaggi nuovi, meno prosaici e più diretti, semplici a cui seguano azioni coordinate, coerenti. Un Presidente che dovrà essere sempre più un allenatore per puntare sul lavoro collaborativo di molti, valorizzando le singole riserve di competenza, di talento e perché no, anche di creatività. Il semaforo è verde… sentiamoci tutti partecipi di questo percorso, portiamo avanti le idee, gli stimoli, gli spunti, mettiamo da parte la nostra timidezza, che dà buoni trentini e giudicariesi ci portiamo dentro e diventiamo partecipi. La cooperazione è di tutti.

Alberto Carli