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La Fondazione Don Lorenzo Guetti rinnova i vertici: Intervista al neo Presidente Fabio Berasi - Marzo 2016

È Fabio Berasi, di Bleggio Superiore, il nuovo presidente della Fondazione Don Lorenzo Guetti. Sarà affiancato dalla vicepresidente Alessandra Piccoli, di Trento. Le nomine sono venute dal consiglio direttivo di questo organismo che ha dato particolare attenzione all'equilibrio geografico con un presidente residente e attivo nella zona delle Giudicarie, “culla della cooperazione”, dove la Fondazione ha sede e una vicepresidente della zona di Trento. Fabio, come nasce la Fondazione Don Lorenzo Guetti e quali sono gli obiettivi e le finalità? I primi ragionamenti si sono sviluppati da un’idea di Roberto Bombarda, allora consigliere provinciale ed oggi consigliere della Fondazione, che è riuscito ad aggregare il mondo politico e quello cooperativo attorno all’idea di intitolare una fondazione, e rendere il meritato onore, a Don Lorenzo Guetti che nel 1800 ha studiato, ideato ed agito con tenacia ed intelligenza con il fine di sollevare il popolo trentino da uno stato di povertà e conseguente forte emigrazione. Un curato di campagna che ha dato le fondamenta alla cooperazione trentina, dalle Casse Rurali e Famiglie cooperative agli entri di supporto e controllo, Cassa Centrale, magazzino centrale e la Federazione, con una chiara visione d’insieme, di inter-cooperazione e di solidarietà che è del tutto attuale ancora oggi. Un sacerdote che si è prestato come deputato al Consiglio dell’Impero, per dare supporto alla propria gente; di fatto un padre dell’autonomia del Trentino. A fine 2012 è avvenuta la costituzione della Fondazione. La sua prima finalità è proprio quella di riscoprire Don Guetti, la sua storia, l’attualità del suo pensiero e delle sue opere, attorno alle quali ricreare e mantenere nel tempo, a partire dalle nuove generazioni, l’idea trentina del darsi da fare da sé e di innovare attraverso il metodo cooperativo. L’agire in prima persona per il bene della comunità, come volontario, socio, amministratore, politico o curato.

 

Un DNA che abbiamo che è una ricchezza che Don Guetti ha fortemente contribuito a tramandarci. Don Lorenzo Guetti ha posto un comandamento nell’agire cooperativo: operare secondo statuto sociale, aggiungerei senza se e senza ma. La Fondazione ha uno statuto, voluto dai soci fondatori, Provincia, Federazione Trentina della Cooperazione, i Comuni delle Giudicarie Esteriori e la Comunità di valle delle Giudicarie, ed è un peccato che la Curia arcivescovile non sia al tempo entrata come tale perché avremmo avuto una copertura uniforme rispetto alla figura di Don Guetti , che indica chiaramente quali sono le proprie finalità e come le stesse sono da conseguire, e questo deve essere la guida del nostro operato. IN particolare mi preme segnalare la valorizzazione del patrimonio storico, politico, socio-culturale ed imprenditoriale costituito dalla figura di don Lorenzo Guetti, la promozione delle Giudicarie Esteriori, il contribuire a diffondere il modello cooperativo per la crescita delle persone e delle comunità locali, nel rispetto dei diritti umani e in favore di uno sviluppo equo, solidale ed ecologicamente sostenibile. Obbiettivi sono alti e per questo difficili da raggiungere. La volontà di fare, e fare bene, oggi c’è; Vedremo nel tempo se sarà fuoco di paglia o energia perpetua, solare e geotermica, che porti fantasia e concretezza. Quali sono i temi principali sui quali secondo te la fondazione si dovrà impegnare nei prossimi anni? La volontà del nuovo Consiglio di amministrazione è quella di riuscire quest’anno a concretizzare alcuni progetti iniziali, dai più pratici come un logo identificativo, un sito istituzionale e la nuova sede a Larido, alla Quadra, ai più ideologici come percorsi di ricerca sulla cooperazione di domani, fino a quelli didattici, come il far conoscere Don Guetti ai giovani tramite la “graphic novel”, a quelli storici legati a ripercorrere, tramite lo stesso, la nascita dell’autonomia del Trentino; si vogliono organizzare giornate di festa e discussione e premiare tesi inerenti argomenti cari a Don Guetti. Ritengo che seguendo le caratteristiche di Don Lorenzo Guetti si dovrà agire nel ricercare, sollecitare e promuovere l’innovazione, nella cooperazione come nella struttura pubblica ed in ogni ambito legato ai reali bisogni di oggi della gente. La Fondazione potrà essere di stimolo e di supporto a momenti di riflessione e di aperta e libera discussione sui più importanti cambiamenti che interessano oggi il mondo cooperativo, ad esempio dalle fusioni locali alle unioni nazionali, e la società intera, dalla crisi ai fenomeni migratori di oggi. Il concetto stesso di inter-cooperazione è da riscoprire. Nelle Giudicarie sono presenti cooperative di quasi ogni settore. In pratica in ogni famiglia c’è chi è socio di due, tre e fino a cinque di queste cooperative locali. Malgrado questo le stesse hanno quasi sempre agito senza sinergia. Eppure in ogni statuto ci sono parti del tutto simili, come l’azione verso la crescita morale ed economica del territorio e dei soci. La Fondazione, con il proprio tavolo inter-cooperativo permanente, può essere propulsore e coordinatore di progetti trasversali tra le cooperative, partendo dalle comuni necessità. Quanto è strategico il rapporto con le associazioni e le cooperative Giudicariesi? Come ogni associazione anche la Fondazione è composta dalle persone che nei vari periodi la vivono e dalle relazioni che si formano e si intrattengono con altre persone, istituzioni e cooperative. Le istituzioni e le cooperative Giudicariesi tutte, con le persone che le compongono, sono le prime interlocutrici della Fondazione. Qui è nata la cooperazione trentina e qui la stessa presenta ancora un forte radicamento nella gente. Qui è nata la prima scintilla che ha portato alla nascita della Fondazione e qui la stessa ha la propria sede. Ma il capitale, il patrimonio conferito, ed i principali mezzi a supporto dell’azione della Fondazione, derivano in primis dalla Provincia e sono pertanto frutto del lavoro, e di proprietà, di ogni trentino e per questo è giusto che la Fondazione sia considerata e operi in ambito provinciale.