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La “nuova Federazione”: le principali novità nella revisione dello statuto sociale - Ottobre 2017

Dopo mesi di lavoro e confronto, il documento di revisione dello statuto della Federazione della Cooperazione è arrivato in consiglio di Amministrazione l’8 Settembre scorso e all’unanimità è stato approvato. Un grande esercizio di responsabilità, frutto di un confronto serrato ma sempre pacato, alla ricerca del giusto equilibrio sia in riferimento alle rappresentanze dei settori, sia per quanto attiene una prospettiva di governo del movimento che assume una connotazione più distribuita e meno concentrata nelle mani di pochi. La commissione di revisione dello statuto ha infatti lavorato con impegno per elaborare un testo di riforma tenuto conto delle direttive del documento programmatico del 14 ottobre 2016, documento quest’ultimo attraverso il quale fu ricomposta la frattura in seno al movimento e che vide designato alla Presidenza Mauro Fezzi. Una revisione allo statuto che ha come obiettivo il rinnovamento della Federazione in cui possano trovare riconoscimento diverse sensibilità, nell’ottica che ognuno faccia un mezzo passo indietro per riuscire a farne uno in avanti tutti insieme.

Lo statuto assegna alla Federazione un ruolo centrale per il rafforzamento e la coesione del movimento cooperativo, anche attraverso nuove attività in capo alla stessa. Essa, ad esempio, sarà chiamata a promuovere la valutazione  dell'attività cooperativa, potrà attuare iniziative nell'ambito delle politiche del lavoro in accordo con istituzioni pubbliche e private e fungerà da centro di servizi, con priorità alle associate, per assicurare ogni forma di assistenza e supporto anche al sistema del credito cooperativo, e in considerazione di ciò prevedendo la possibilità di estendere i suoi servizi anche fuori dal Trentino. Al fine di favorire lo sviluppo democratico e la partecipazione alla gestione del sistema cooperativo, si prevede di limitare i  a quelli solo giustificati da esigenze del sistema e di rafforzare gli strumenti di autocontrollo del movimento cooperativo. La Federazione svolgerà un ruolo di assistenza e accompagnamento delle cooperative socie nella gestione della propria attività, attraverso strumenti di supporto strategico ed operativo, oltre che controlli e verifiche di bilancio, anche a carattere certificativo. L'attività di vigilanza sulle cooperative, sulla base della normativa regionale in materia, continua inoltre ad essere esercitata dalla Federazione assicurando la non ingerenza delle proprie cariche elettive, nonché l'indipendenza dei propri revisori rispetto all'ente oggetto di revisione.  sarà composto dal presidente e da 22 consiglieri, individuati favorendo la presenza degli organismi di secondo grado, nonché la rappresentanza di genere e i giovani cooperatori. Saranno riservati 18 rappresentanti ai settori; quattro per agricoltura, credito e consumo; tre rappresentanti al settore della produzione lavoro e servizi e tre a quello delle cooperative sociali e abitazione. Altri 4 consiglieri, trasversali ai settori e quindi che non risultano espressione degli stessi verranno eletti tra i soci delle società federate direttamente in Assemblea. I presidenti dell'associazione giovani cooperatori e associazione donne in cooperazione divengono uditori e saranno invitati permanenti alle sedute del cda. Alle due associazioni spettano anche di diritto due rappresentanti ciascuna nei comitati di settore. Sono inoltre stati rimodulati i voti spettanti ai settori che con la nuova formulazione vedono cresce leggermente il "peso" delle cooperative agricole, pressoché invariato i settori del consumo, lavoro, sociale e credito e viene rinforzato il ruolo strategico e di indirizzo dei comitati di settore e delle relative Assemblee. Per quanto attiene la governance del movimento altra novità è riferita alla cessazione dalla carica di amministratore della Federazione, laddove per qualsiasi motivo cessi la carica dello stesso come amministratore della società cooperativa di appartenenza. Il presidente e gli amministratori non potranno rimanere in carica nel medesimo ruolo (presidente o consigliere) per più di tre mandati pieni consecutivi e l'ammontare del compenso degli amministratori sarà deciso dall'assemblea. Qualora un consigliere assuma la carica di amministratore in società su nomina o designazione della Federazione, l'ammontare complessivo dei compensi percepiti per questi incarichi non potrà risultare superiore al limite massimo fissato dall'assemblea. I componenti del consiglio non potranno mantenere più di tre incarichi remunerati in qualità di presidente o amministratore delegato di società federate e l’importo di tutti i compensi riconosciuti agli amministratori verrà pubblicato sul sito della Federazione. Dal testo emerge infine una forte sottolineatura all’ intercooperazione. Fin dall'art.3 (scopo mutualistico) si afferma la "centralità della collaborazione tra i settori quale strumento per la valorizzazione e per il rafforzamento della cooperazione in Trentino". La bozza condivisa da tutta la commissione e dal consiglio sarà ora presentata ai soci per una ulteriore valutazione in specifici incontri sul territorio che saranno organizzati nei prossimi mesi.  Infine, essa tornerà in assemblea riunita in sessione straordinaria per la definitiva approvazione, prevista entro l'anno o ad inizio 2017. Le nuove disposizioni statutarie avranno valore già dalla prossima assise ordinaria elettiva prevista nel giugno del prossimo anno.