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I miei articoli

Dal 2012 collaboro con il Giornale delle Giudicarie.
Di seguito puoi trovare tutti i miei articoli.
Buona lettura!


Riflessioni sul credito - Dicembre 2012

In occasione del 120° anniversario della fondazione della prima cassa rurale trentina, a Larido di Bleggio nel 1892, il 20 Novembre scorso tutti gli esponenti del credito trentino, inclusi gli organi di rappresentanza quali Cassa Centrale e Federazione della Cooperazione si sono dati appuntamento a Comano Terme, per commemorare il fondatore Don Lorenzo Guetti e al contempo aprire una riflessione sul comparto del credito e su come questo settore, vitale per l'economia del territorio, debba affrontare le sfide future.

La crisi economica ha infatti accelerato esponenzialmente il percorso di unificazione economica e finanziaria Europeo. Con i nuovi standard Basilea 3 e Unione Bancaria nell’area Euro, l’Unione Europea potrà emanare linee di intervento (regolamenti) senza possibilità di replica da parte degli Stati. In linea generale si vanno quindi riducendo sempre più gli spazi di autonomia delle singole autorità nazionali. Un passaggio, quello dell’unificazione della vigilanza a livello europeo, di fondamentale importanza e rilevanza.

Una riflessione, quella avvenuta a Comano, orientata a valutare la situazione attuale, che vede le banche di credito cooperativo trentine quale unico soggetto che realmente continua a erogare credito alle famiglie e alle imprese, con oltre 2 miliardi di euro nel 2012 e un rapporto del 98% fra impieghi e raccolta . Impieghi che hanno causato un forte peggioramento dei bilanci delle casse rurali a cui necessariamente, sostiene il Presidente di Cassa Centrale Giorgio Fracalossi, dovrà essere posto rimedio attraverso una profonda ristrutturazione che toccherà tutti gli ambiti dell’organizzazione bancaria.

Certo 45 casse rurali per un territorio come quello del trentino sono molte e una eventuale riduzione con conseguente accentramento di funzioni in capo agli organismi di categoria consentirebbero di evitare sovrapposizioni che fanno male alla concorrenza e al conto economico, si ridurrebbero i costi di struttura e quelli dovuti alle ridondanze. Casse rurali più grandi potrebbero meglio coordinarsi ed esternalizzare alcuni servizi. D’altro canto quella delle fusioni puo’ essere vista come una forzatura, un’accelerazione dei tempi parzialmente motivata considerando che significativi miglioramenti potrebbero realizzarsi anche rendendo più efficaci le reti di banche con processi produttivi e commerciali ottimizzati. Processi standardizzati e uguali in tutto il comparto con una forte propensione all’innovazione.

La questione delle fusioni è stato il grande tema della giornata di Comano, gli spunti forniti dagli autorevoli relatori del Credito, dell'Università, della Ricerca hanno indubbiamente posto e affrontato il delicato tema con il giusto approccio, quello della riflessione, della condivisione e della discussione. Sono state evidenziate le tendenze delle grandi banche a ristrutturare il network commerciale e a puntare non più sul trading ma sul retail (consumatori), e quanto il momento di svolta dell’economia mondiale possa rappresentare una opportunità per la cooperazione, è emerso che le banche che non hanno massimizzato il profitto hanno performato e si sono comportate meglio in questi ultimi tempi, ma anche come, seppur quello delle banche di credito cooperativo si mantenga un sistema forte, siano presenti elementi di preoccupazione.

Il credito quindi, nella pacatezza della discussione e nella formalità degli atteggiamenti, esprime come non mai la necessità di un profondo e radicale cambiamento e la necessità di proporlo e perseguirlo in una logica di sistema, unendo le forze, condividendo strategie e obiettivi, accettando le regole definite. Emerge con forza il senso di responsabilità dei soggetti coinvolti e il valore che le casse rurali hanno per la nostra comunità, non solo dal punto di vista economico finanziario ma anche sociale. Ed è su questo straordinario valore che 120 anni fa, in un paesino delle Giudicarie si posero le basi per il riscatto economico e identitario di una popolazione di uomini e donne, onesti e lavoratori.

Sul bollettino della sezione di Trento del consiglio provinciale dell’agricoltura, don Lorenza Guetti, in occasione della prima riunione della cassa di credito e risparmio scrisse: ” Nasce modesta e senza pretese, ma sembra animata a fare sul serio”. Che le parole del fondatore possano essere di ispirazione per mantenere quell'umiltà che caratterizza le genti trentine ma con la decisione e la fermezza di chi responsabilmente accetta nuove sfide e guarda con fiducia al futuro.

Alberto Carli