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I miei articoli

Dal 2012 collaboro con il Giornale delle Giudicarie.
Di seguito puoi trovare tutti i miei articoli.
Buona lettura!


Storie di genere e generazioni - Novembre 2012

Vigo Lomaso, Villa di Santa Croce, Larido di Quadra, Fiavè sono le tappe del «Viaggio dell'emozione», alla riscoperta dei luoghi di don Lorenzo Guetti. Un percorso attraverso cui si ripercorrono i momenti salienti della sua vita, e con essi i primi passi di un fenomeno, la cooperazione, che proprio nelle nostre Giudicarie ha conosciuto una spinta potente per affermarsi e radicarsi in tutto il Trentino.

I Viaggi dell'Emozione, sono veri e propri viaggi a ritroso nel tempo per conoscere il territorio, organizzati dall'Azienda per il Turismo Terme di Comano in collaborazione con l'Ecomuseo della Judicaria. Le visite guidate e animate consentono di fare un tuffo nel passato e provare l'emozione di attraversare realmente la storia.

Il 6 Ottobre scorso oltre 40 persone in rappresentanza delle associazioni Donne in Cooperazione e Giovani Cooperatori Trentini hanno partecipato insieme a questa iniziativa. Uno stimolo a riscoprire la cultura e i valori che sono stati alla base della nascita del movimento, per riassaporare lo spirito di allora. "Un viaggio emozionante a ritroso nel tempo in luoghi ricchi di suggestione che insegnano tanto e fanno appassionare ancora di più alla realtà cooperativa contemporanea" è stato un commento diffuso.

Un’ esperienza e un incontro importante, quello tra donne e giovani che condividono e promuovono la “grammatica della cooperativa” intesa nel senso di contribuire a rafforzare la diffusione di valori di democrazia, responsabilità, radicamento nel territorio, protagonismo dei soggetti e delle loro comunità, giovani e donne da coinvolgere non solo come portatori di esigenze ma anche come parte attiva della soluzioni dei problemi.

Le donne, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel movimento cooperativo fin dalle sue origini sia a livello sociale che economico, affermano giustamente la necessità di un’accelerazione del processo di emancipazione anche dentro la cooperazione trentina. Un viaggio quello delle conquiste femminili e del ruolo della donna ben evidenziato durante l’evento “Storie di genere: l’altra metà della cooperazione” che ha visto per due settimane dal 7 al 24 Settembre scorso, presso Caldonazzo, un percorso documentario e fotografico, accompagnato da testimonianze di alcune protagoniste che si sono raccontate trasmettendo la loro esperienza. Un evento voluto anche dai vertici della Cooperazione Trentina che evidenzia l’impegno a dare più spazio e valore alle donne nelle cooperative; Un dato confermato anche dalla rappresentanza in consiglio di amministrazione della federazione trentina che su un totale di 22 consiglierei e 5 revisori, vedono la percentuale di donne attestarsi al 40% (11 donne).

I giovani, al centro di un dibattito politico economico che tende spesso ad enfatizzare in senso negativo il rapporto intergenerazionale, a fare uso di slogan a scapito della valorizzazione delle competenze, delle esperienze cosi come della creatività, della determinazione, della costanza e del merito. Va con tranquillità ammesso che il rapporto intergenerazionale/ fra generazioni non potrà mai essere ritenuto risolto una volta per sempre, magari attraverso qualche “tecnica didattica”, in quanto le nuove generazioni sono sempre state caratterizzate e lo sono anche oggi da un vuoto, spesso non riconosciuto e da ricercare nell’esigenza di non essere lasciati soli. E’ un’esigenza sana, qualcuno lo riferisce alla mancanza di esperienza altri lo definiscono un bisogno, ma è comunque una condizione specifica dei giovani per cui vi è un’attesa affinché qualcuno possa darvi risposta.

Il cardinale Carlo Caffarra (arcivescovo di Bologna) indica come il rapporto fra le generazioni sia costituito da un punto di vista fisiologico da 3 dimensioni. La tradizione intesa come insieme dei valori e dei significati, l’autorità nel senso di trasmettere, educare e la libertà, essendo la tradizione offerta alla libertà di chi l’accoglie. Il rapporto tra generazioni esprime la sua massima potenzialità in chiave positiva e costruttiva quando questi elementi vengono con intelligenza adottati dai giovani cosi come dagli adulti, facendo bene attenzione a non confondere la tradizione con il tradizionalismo (che identifica una visione della realtà come l’unica vera e buona…) , l’autorità con l’autoritarismo cioè attraverso l’imposizione o con il permissivismo inteso come se la trasmissione di qualsiasi valore o principio sia una limitazione della libertà.

Il punto di partenza del patto intergenerazionale deve essere rappresentato dalla convinzione che ogni Generazione ha bisogno dell’altra e ognuna ha proprie risorse che possono contribuire alla crescita di tutti; il cambiamento a cui tendere, è rappresentato dalla promozione di una mentalità e di una prassi capace di prendersi cura delle nuove generazioni e di riconoscere l’apporto di ogni generazione al bene di tutti.

Alberto Carli