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I miei articoli

Dal 2012 collaboro con il Giornale delle Giudicarie.
Di seguito puoi trovare tutti i miei articoli.
Buona lettura!


Il lavoro nell'industria 4.0 - Come adattarsi al cambiamento - Agosto 2023

Un tema molto dibattuto sia a livello scientifico che nei contesti organizzativi, delle imprese e del lavoro in generale è quello che affronta la tematica dell'impatto che la Quarta Rivoluzione e tutte le tecnologie ad essa collegate avranno sul mercato del lavoro attuale e futuro, in termini di perdita di posti di lavoro, occupazione, salari, competenze richieste e in generale sulla vita delle persone.

Quel che è certo è che tutti noi utilizziamo sempre di più la tecnologia. La usiamo per prenotare le vacanze, per tenere i contatti con gli altri, per prenotare una visita medica, per indicarci il tragitto più breve in macchina, per fare foto e video, per condividere esperienze, scrivere, lavorare, ecc. ecc. Senza rendercene conto, la nostra vita (professionale e personale) è così fortemente supportata dalla tecnologia tanto che ormai in sociologia non si parla più delle tecnologie come strumenti, o come approcci… ma come “soggetti”  tecnologici.  Il volume dei dati prodotti nel mondo dovrebbe passare infatti da 33 zettabyte nel 2018 a 175 zettabyte nel 2025. Un zettabyte equivale a mille miliardi di gigabyte ( in 1 gigabyte ci possono stare fino a 580 foto). Se pensiamo a quanti dati e informazioni gestiamo ogni giorno, possiamo anche capire il valore di questo patrimonio di informazioni e il grande potere che ne deriva dal saperlo gestire. Non a caso la prosperità e la crescita economica dell’Europa, dell’Italia e anche del nostro Trentino, sono strettamente legate a come verranno usati i dati e le tecnologie della connessione. L’Intelligenza Artificiale (IA) di cui sentiamo parlare sempre più, può  in effetti fare una grande differenza nella nostra vita, in positivo o in negativo. L’intelligenza artificiale (IA) infatti è un sistema informatico che, partendo da una grande quantità di informazioni/dati, puo’ essere “allenato” ad agire, nel migliore dei casi in maniera simile a un essere umano.  Questi software pianificano, apprendono e risolvono problemi, rendendo più intelligente e rapido il processo decisionale. Per questo il Parlamento europeo ha istituito una commissione che ha esaminato l’impatto della tecnologia e proposto una tabella di marcia dell'UE a lungo termine per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Sono molti infatti i benefici che queste nuove tecnologie possono apportare per i cittadini e per le imprese.  A titolo di esempio possiamo pensare a una migliore assistenza sanitaria, automobili e altri sistemi di trasporto più sicuri, sviluppo di nuovi prodotti e servizi, anche in settori in cui le aziende europee sono già in una posizione di forza come l’economia circolare, l’agricoltura, la sanità, la moda e il turismo. Ma questo comporta anche dei rischi. Ne va ostacolato l’abuso che potrebbe rappresentare un problema. Ad esempio, non dovrebbe essere usata per problemi per cui non è adatta, come per spiegare o risolvere complesse questioni sociali. Potrebbe condurre a decisioni non in linea con il principio di uguaglianza riconosciuto dal diritto, riguardo a un’offerta di lavoro, all’offerta di prestiti e anche nei procedimenti penali, influenzate dall’etnia, dal genere, dall’età. Un’altra minaccia che porta in dote l’Intelligenza Artificiale (IA) passa per l’informazione. È già stata utilizzata per ostacolare il dibattito a più voci, inclusivo e accessibile, usata per creare immagini, video e audio falsi ma estremamente realistici, noti come deepfake, che possono rovinare la reputazione e mettere in dubbio la fiducia nei processi decisionali. L’intelligenza artificiale (IA) potrebbe anche minacciare la libertà di riunione e di protesta, perché potrebbe permettere di rintracciare e profilare individui legati a determinati gruppi o opinioni. Una sfida importante inoltre è determinare chi sia responsabile per i danni causati da un dispositivo o servizio azionato dall’intelligenza artificiale: in un incidente in cui è coinvolta un’auto a guida autonoma, i danni devono essere ripagati dal proprietario, dal costruttore o dal programmatore? Inoltre, vi è il tema del lavoro. L’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe portare alla scomparsa di molti posti di lavoro. Anche se ne verranno creati altri e migliori, è cruciale che ci sia l’adeguata formazione affinché i disoccupati possano accedervi e affinché ci sia una forza lavoro qualificata a lungo termine. Ed è per questo che dalle fabbriche, agli uffici, le politiche attive del lavoro avranno un ruolo chiave. Si dovranno orientare gli asset verso la formazione di nuove competenze digitali, allo scopo di creare nuove professionalità in linea con lo sviluppo tecnologico.  L’intelligenza artificiale (IA) è una delle tecnologie più innovative e promettenti del nostro tempo, ma anche una delle più complesse e sfidanti. L’IA ha il potenziale di trasformare molti settori e ambiti della nostra società, dalla salute alla mobilità, dall’industria alla cultura. Tuttavia, l’IA pone anche delle importanti questioni etiche, sociali e legali, che richiedono una riflessione approfondita e una regolazione adeguata. Il percorso è lungo e complesso, in questo contesto, la formazione, le competenze e l’etica sono tre aspetti fondamentali per lo sviluppo responsabile e sostenibile dell’IA. In trentino l’ alleanza tra centri di ricerca e università costituisce una eccellenza a livello nazionale e internazionale su questi temi. Il contributo della cooperazione potrebbe rivelarsi strategico, per contribuire  ad un utilizzo della tecnologia dentro un sistema valoriale e di norme sociali, per garantirne un utilizzo socialmente utile. 

 

 

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