Intervista ad Alessandro Ceschi, Direttore Generale della Federazione della Cooperazione - Giugno 2019
1 Buongiorno Direttore Ceschi, sono trascorsi due anni da quando ha preso in mano le redini della Federazione Trentina, quali sono gli aspetti su cui si è concentrata la sua direzione? E quali i cambiamenti che lei ritiene significativi rispetto al passato? Premetto che non sono un fanatico del cambiamento a tutti i costi. La Federazione è una “macchina” complessa e delicata, che ha bisogno di evolvere continuamente senza strappi o fughe in avanti che rischierebbero di isolarla dai suoi stessi interlocutori. Abbiamo lavorato con grande prudenza per modellare l’organizzazione sull’esigenza di fornire ai nostri soci e clienti servizi innovativi e di qualità, nei tempi, modalità e costi compatibili con le loro aspettative. Su questo fronte, la scelta di accorpare la maggior parte dei servizi in una unica grande area risponde proprio all’esigenza di presentare la nostra consulenza in maniera unitaria e integrata. La Federazione, peraltro, sappiamo che non fornisce “solo” servizi. La rappresentanza politica, tutela sindacale, vigilanza sono funzioni che cerchiamo di presidiare con la stessa attenzione che poniamo nel fornire ai nostri soci risposte adeguate qualsiasi siano le richieste.